ARRAMPICATA IN SARDEGNA
a via verso la cima
è come il cammino verso se stessi:solitario
(Alessandro Gogna)
A Cala Gonone Maurizio Zanolla, il più grande arrampicatore d'Europa, conosciuto da tutti come "Manolo", chiodò le prime vie, agli inzi degli anni Ottanta...
Il free climbing in Sardegna nasce intorno agli anni Ottanta.
Chi vuole arrampicare nell’isola ha l’imbarazzo della scelta dato che si trovano diverse tipologie di pareti rocciose di granito, calcare e basalto. Falesie da capogiro e aguglie svettanti offrono al climber emozionanti scalate coronate da paesaggi spettacolari dati spesso e volentieri dal contrasto tra roccia e mare cristallino che obbliga l’arrampicatore a fermarsi ogni tanto per contemplare tali bellezze naturali.
Fino a qualche anno fa il Supramonte – il complesso montuoso del centro Sardegna - era la zona d’Europa più frequentata dagli arrampicatori. Oggi, nonostante non sia più così, i numeri indicano che lo sport è molto frequentato da sardi e da turisti che vengono deliziati non solo da incantevoli paesaggi ma anche dai penetranti profumi della macchia mediterranea.
Nell’isola ci si può arrampicare durante tutto l’anno date le scarse precipitazioni. La stagione migliore per questo sport è sicuramente l’autunno seguito dalla primavera. Anche in inverno e in estate però si può scalare a seconda della zona e con qualche piccolo accorgimento. Se piove, le grotte di Codula Fuili, Cala Gonone o Rocca Doria Monteleone offrono delle ottime soluzioni così come La Muraglia a Sassari che propone una buona parete esposta al sole. Dato il caldo torrido dell’estate sarda è meglio scalare sulle pareti di Genna Croce o Serra Oseli che si trovano invece all’ombra. In inverno, con un pizzico di fortuna e un po’ di maestrale che secca la roccia, ci si può arrampicare nelle scogliere di Cala Gonone o di Capo Caccia. Quest’ultima, famosissima per la Via ferrata del Cabirol, è considerata da molti
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Calcare,
granito e basalto, sono le rocce in cui si scala in Sardegna...
una delle vie più belle della Sardegna ed è adatta un po' a tutti dato che è attrezzata per vari livelli – anche quello per principianti – e ci delizia di panorami marini mozzafiato. Chi riesce a raggiungere la cima può inoltre vantarsi di aver firmato “il libro di vetta”.
Un’altra meta ambita è sicuramente Cala Gonone che propone varie pareti con diverse difficoltà di livello, attrezzate persino per i più piccini. Anche zona della Gallura, dell’Ogliastra e dell’Iglesiente propongono scenari marini da sballo dove dopo una faticosa scalata ci si può ristorare con un meritato bagno.
Le vie dell’arrampicata in Sardegna hanno una qualità medio alta e prendono come riferimento la scala francese che va dal terzo al nono livello. Le pareti arrivano fino a settecento metri di altezza e sono attrezzate secondo gli standard di sicurezza. La manutenzione viene fatta spesso grazie alla presenza sul territorio di numerose associazioni che, per chi volesse, offrono un ottimo servizio di guida. Per i più solitari è comunque facile trovare su Internet informazioni su varie pareti sarde messe a disposizione dagli appassionati del free climbing. È consigliabile invece, per i cultori di questo sport, prendere come punto di riferimento il libro “Pietra di luna” considerato una vera e propria “bibbia” dell’arrampicatore sardo. Scritto da Maurizio Oviglia, uno dei free climbers più importanti del panorama sardo che ha chiodato più di mille e cinquecento vie, vengono proposte oltre quattromila percorsi di un centinaio di falesie dell’isola. La guida, oltre a foto con tracciati e cartine di accesso, propone aneddoti, storie dei luoghi ferrati e le avventure dei chiodatori.
Per coloro che sono restii a cimentarsi in questo sport può essere comunque divertente leggere i nomi strampalati con cui si battezzano le vie. “Ruota del tempo”, “Tana delle tigri” e “Braccio di ferro” sono le più impegnative dell’isola superate solo nel 2011 dalla difficoltà dell’Accabadora (antica figura sarda che dava la morte ai malati terminali) di cui si può facilmente intuire il perché del nome. Un livello 8b che si trova a Gutturu Cardaxius - nella zona delle miniere della Sardegna, chiodata dall’icona dell’arrampicata italiana Maurizio Zanolla che tutti conoscono come “Manolo, quello della Sector no limits”.
Da diversi anni ha preso piede uno sport che segue alcune tecniche dell’arrampicata: il bouldering. In Sardegna è praticato in particolar modo nella zona di Nuoro e in Gallura. Di solito le stesse associazioni che fanno arrampicata praticano anche questo recente sport. Che aspetti? Provalo!