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TRA MITO  E LEGGENDA

ACCABADORA. Era il nome della donna che in Sardegna praticava l'eutanasia. Lo faceva seguendo un rituale specifico. Il suo operato era un'eutanasia ante litteram...

ATTITADORAS. Donne che andavano a casa del defunto e cantavano nenie strazianti. Si strappavano i capelli, si battevano il petto e urlavano di dolore...

PANAS. Le anime delle donne che morivano di parto erano condannate a lavare i loro panni nel fiume. Meglio non incontrarle durante la notte...

Rituali

La storia della Sardegna è affollata di personaggi fantastici e leggendari, che continuano a vivere nella memoria collettiva. Molte figure, nonostante la loro esistenza non sia certa, sopravvivono nei racconti del popolo sardo. Ne sono esempio le panas e le cogas, ma anche l'accabadora e le attitadoras, miti che continuano a essere analizzati da antropologi e studiosi di tradizioni popolari.

I riti pagani, invece, ancora oggi sono praticati da giovani e meno giovani, creando un forte sincretismo con i precetti cattolici. Il culto delle acque, la medicina dell’occhio, le celebrazioni per l’arrivo dell’equinozio e del solstizio, i fuochi di sant’Antonio, rappresentano consuetudini e cerimonie tipiche di una società contadina, che alle credenze popolari unisce i dogmi istituzionali. Il tempo è scandito da momenti di convivialità e ringraziamento a Dio e alla Natura, dove tutto si mescola dando vita a forme peculiari di espressività religiosa.

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