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Falqui, basta la parola!

Sono convinto che circa la metà di quello che separa gli imprenditori di successo da quelli che non hanno successo

sia la pura perseveranza.

 

(Steve Jobs)

Chiunque ricorderà lo slogan pubblicitario del confetto lassativo “Falqui! Basta la parola!”. Non tutti sanno però, che l’inventore della magica pasticca fu il farmacista sardo Pasquale Falqui, nato nel 1902 a Samassi, il paese conosciuto per la produzione di carciofi.

Subito dopo essersi laureato in Farmacia e Chimica, il giovane aprì una piccola bottega farmaceutica ad Iglesias ma dopo qualche tempo la cedette e si trasferì vicino a Milano con la moglie e i figli dove aprì una vera e propria

farmacia.  Fu proprio la vicinanza della grande città che gli diede l'ispirazione per creare un lassativo la cui originalità consisteva nel succhiare il confetto, anziché deglutirlo, per ottenere rapidamente gli effetti desiderati.

 

Il purgante, inizialmente chiamato Prunol - perché a base di estratti di prugna - fu brevettato nel 1938 e venduto esclusivamente nella sua farmacia artigianale di Affori, nella periferia milanese. Il successo non tardò a estendersi anche alla capitale della moda e successivamente a tutta la regione lombarda. Il passaparola fu talmente rapido che nel giro di un anno l’azienda riuscì a vendere centomila confetti. 

 

Purtroppo la lunga parentesi della guerra bloccò l’intera economia italiana, anche se non fece perdere l’intraprendenza al farmacista che decise di ampliare la propria azienda. Il risultato fu una produzione di circa quattro milioni di confetti che permise alla Falqui prodotti farmaceutici S.p.a. una grossa ripresa e segnò la sua fortuna agevolata anche dall’opportunità datagli dal nuovo elemento entrato a far parte di tutte le case italiane: la televisione. Pasquale Falqui, infatti, intuì che lo schermo poteva essere un moltiplicatore di vendite e fu uno dei primi a scommettere sulla pubblicità ancora poco sfruttata all’epoca. Fece conoscere il confetto attraverso il Carosello che ogni giorno teneva incollati agli schermi milioni di italiani. Ci aveva visto bene il farmacista che, nel 1957, fece diventare lo slogan “Falqui. Basta la parola!” un vero e proprio classico.  La réclame, inventata dal cabarettista Marcello Marchesi e interpretata da Tino Scotti, riuscì a far moltiplicare le vendite. Le pastiglie immesse sul mercato arrivarono a  essere ventidue milioni. 

Non si fermò qui il creativo Falqui che una decina di anni dopo lanciò un altro prodotto all’epoca innovativo che ha fatto impazzire milioni di bambini di tutte le generazioni e che ancora adesso è

rimasto inalterato. Si tratta delle caramelle a forma di pallina - a base di succo di frutta e senza coloranti né conservanti - che tutti conoscono con il nome di Zigulì vendute esclusivamente, ancora oggi, nelle farmacie. Le famose caramelle devono il loro nome alla Lada-Vaz Zhiguli: un modello di auto russa che piacque molto a Pasquale Falqui, appassionato di automobilismo.

Oggi Samassi lo ricorda titolandogli il "Parco Falqui" il cui 

terreno fu ceduto dal farmacista che amava tanto il suo paese. 

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