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Daniela Ducato, la donna green

Credo che avere la terra e non rovinarla

sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare

 

(Andy Warhol)

 

Daniela Ducato è conosciuta in Italia e nel mondo per aver fondato “La Casa verde Co2.0”, un polo produttivo a chilometro 0 nel settore della bioedilizia.

Definita da molti un'autentica innovatrice, nonché donna green, ha iniziato il suo lungo percorso non senza difficoltà e con il passare degli anni ha ricevuto tantissimi riconoscimenti per il suo impegno lavorativo e sociale l'ultimo dei quali le ha dato il titolo di “Cavaliera della Repubblica” per la sua innovazione nel settore dell'edilizia.

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Un'Edilizia interamente verde dove le eccedenze delle lavorazioni sono la principale risorsa della sua grande impresa che

 

comprende quattro distretti: Edilana - da cui si ricavano isolanti termici, igrometrici e di purificazione dell'aria - Edilatte - da cui si ottengono pitture e finiture-  Edimare -  trasforma le eccedenze in pannelli isolanti - e infine Editerra che possiede oltre 400 tipologie di materiali.

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Tutti prodotti che rispettano l'ambiente, ricavati da scarti, e che possiedono una certificazione di tracciabilità ambientale al 100%.

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Il ciclo produttivo dei prodotti finiti viene realizzato interamente in Sardegna: la Ducato con la sua intraprendenza è riuscita addirittura a intessere una filiera di varie professionalità. I prodotti sono ottenuti dalla pura lana vergine di pecora autoctona che possiede un’ottima capacità di isolamento termico, igrometrico e acustico.

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L'impresa nasce nel 2008 recuperando fin da subito le eccedenze naturali per poi essere convertite in prodotti di alta qualità privi di petrolio e di conseguenza non intrisi di parole quali “guerra” o “sfruttamento”. Gli scarti della lavorazione casearia vengono impiegati per realizzare pitture; le eccedenze del processo del miele si trasformano in collante; gli avanzi della fressatura delle oliva diventano utili per rafforzare la malta; i materiali di risulta del marmo si convertono in grasselli di calce mentre i residui derivanti dal processo del vino si trasformano magicamente in vere e proprie tinture. Ma questi sono solo pochi degli esempi di riutilizzo di ciò che verrebbe diversamente buttato via.

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L’eccedenza diventa eccellenza dato che i prodotti di Edilana hanno il miglior potere termico ad alta intensità di tutti gli isolanti che attualmente esistono nel pianeta (W/mK= 0,033 per 200 kg/m3) e possiedono la certificazione etica ambientale ANAB ICEA.

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Daniela Ducato è riuscita a combinare l'amore per la terra con le sue idee innovative che si sono tradotte in una serie di riconoscimenti anche internazionali. Per fare solo qualche esempio, la Svezia le ha concesso l'Euwin International Award come migliore innovatrice europea del settore ecofriendly e il Giappone l’ha omaggiata con un premio per la riduzione delle dipendenze dalle energie fossili.

I prodotti Edilana necessitano di un bassissimo dispendio energetico per la loro lavorazione (solo il 3% rispetto agli altri processi effettuati nel settore dell’edilizia) inoltre vengono trattati dall’impresa Tessile Crabolu di Nule che possiede sofisticatissimi strumenti tecnologici a basso impatto ambientale. Un abbattimento dunque del costo energivoro ma non solo. Infatti, la commercializzazione dei prodotti, oltre ad appoggiarsi a 600 punti vendita, si basa sulla politica dello scambio sfruttando i vettori che consegnano altra merce in Sardegna e nel resto d’Italia approfittando così del loro viaggio di ritorno che diversamente farebbero con il container vuoto. Tutto questo significa un minor utilizzo di carburante, quindi meno emissioni CO2, e un abbattimento dei costi che incidono in misura minore sul prezzo finale.

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Edilana è da considerarsi un vero e proprio regalo per tutti. Ne è esempio il materiale usato per la comunicazione e le schede di accompagnamento di ogni prodotto realizzate su carta ottenuta dalla lavorazione delle alghe in eccesso provenienti dalla laguna di Venezia. Quest’operazione da un lato, permette di proteggere il fragile sistema lagunare della città degli innamorati e dall’altro, consente di far risparmiare 400.000 litri di acqua ed un 50% di energia elettrica per ogni tonnellata prodotta di carta.

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La Casa Verde CO2 è oggi il più grande polo produttivo italiano della bioedilizia dove vengono raccolti tutti gli scarti dei processi di lavorazione riutilizzati da altre aziende per la costruzione di case o materiali bio. Una vera e propria convenienza sia per chi ha eccedenze le quali hanno rappresentano un costo per lo smaltimento sia per coloro che le vogliono riutilizzarle a costo zero. Insomma, prodotti buoni e puliti che si ispirano alla filosofia di Slow Food. Chi vuole crearsi una casa interamente ecologica e vuole avere la garanzia sulla provenienza dei materiali lo può fare perché le settanta aziende del polo (quaranta di esse sono sarde) producono tutto ciò che serve: fondamenta, tetto, collanti, pitture, fognature solo per citare qualche esempio.

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Il cliente viene tutelato completamente perché gli viene garantito un processo trasparente basato sulla tracciabilità dei materiali e dei processi produttivi. Le aziende che entrano a far parte de La Casa Verde CO2 devono garantire una trasparenza sull’utilizzo del denaro pubblico qualora ne beneficino facendo un uso etico di esso.

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Nulla viene sprecato nella Casa Verde CO2 neanche la ricerca scientifica che viene condivisa perché i saperi vanno scambiati così si evitano ulteriori sprechi di denaro e le conoscenze provenienti da diversi campi si integrano; si impara a dialogare con linguaggi diversi ma soprattutto si impara a prendere come maestri gli abitanti della natura per costruire architetture perfette e di pace.

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Non si è fermato qui lo spirito innovativo e l'amore per la terra di Daniela Ducato. Nel 2016 le viene assegnato dalla Bayer il premio per il progetto “Algae – Ready” che prevede l'utilizzo dell'Alga trebouxia - scoperta dalla biologa ligure Anna Favre. Un'ottima alternativa al petrolio dato che da essa si estrae un olio riducendo l'inquinamento del trasporto, in particolar modo di quello aereo. La micro-alga è infatti è un disinquinante e potrebbe essere addirittura coltivata in condizioni favorevoli. OrtoLana, per esempio, tecnologia industriale usata da Edilana dal 2010, sarebbe in grado di produrre un ambiente intelligente che consentirebbe all'Alga trebouxia di crescere e produrre biofuel, più del doppio rispetto alle attuali coltivazioni, e ovviamente senza far ricorso a fertilizzanti, e con una serie di accorgimenti ambientali che permetterebbero di rispettare l'ambiente (nessun dispendio energetico e nessun consumo di acqua) semmai migliorando l'ambiente dato che l'alga brucia i veleni dell'acqua e dell'aria.

La sua ultima creazione è infatti Edisughero “il primo pannello crudo del mondo con leganti a base vegetale, per limitare i composti volatili in edilizia e avere processi produttivi a basso input energetico”. Il sughero rappresenta per la Sardegna una grande risorsa: dei 225.000 ettari di sughero che vanta l'Italia il 90% si trova in Sardegna! Una materia prima di grande

Ma non finisce qui...

Pare proprio che la mente della Ducato sia sempre in fermento!

eccellenza sia  per le sue prestazioni ma anche per l'ambiente: un solo ettaro di foresta di Quercus suber riesce a catturare 15 tonnellate di CO2...

Edilana reimpiega nella Bioedilizia tutti gli scarti delle lavorazioni: le eccedenze della lavorazione casearia si ottengono pitture, da quelle del miele si ottengono ottimi collanti e i materiali di risulta del marmo si convertono in grasselli di calce.  

Anche il materiale che Edilana usa per la comunicazione e le schede di accompagnamento sono ottenute dalla lavorazione delle alghe in eccesso provenienti dalla laguna di Venezia...  

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