Juan Perón o Giovanni Piras?
Sapere dove è l'identità
è una domanda senza risposta
(José Saramago)
La vicenda “Piras –Perón” ha occupato un capitolo molto importante nella storia sarda contemporanea.
Il quesito se il tre volte Presidente dell’Argentina Juan Perón fosse in realtà il mamojadino Giovanni Piras, partito da Mamoiada per l’America nel 1912, si pone ormai dagli anni cinquanta, esattamente da quando l’Avvocato Giornalista Nino Tola scrisse due articoli sull’argomento. Da allora il dubbio si è fatto largo fino ai giorni nostri convertendosi in soggetto prediletto di convegni, filmati e libri che cercavano di dimostrare la validità dell’ipotesi più che smentirla.
Una ricerca appassionata e accurata, condotta dal giornalista Peppino
Canneddu ci rivela che i misteri che aleggiano attorno a queste due figure sono tanti.
Documenti spariti (l’atto di nascita di Juan Perón e il certificato del suo terzo matrimonio non esistono più); numerose persone che vedendo la foto di Juan Perón giurano che si tratta del loro compagno di viaggi; lo strano incendio divampato presso l’Archivio del Comune di Mamoiada seguito dalle affermazioni di un abitante (Hanno appiccato un incendio per spegnerne un altro) e la singolare risposta con le iniziali “A. V. Perón” poste sulla lettera inviata dalla Presidenza dell’Argentina a una familiare del Piras che richiedeva notizie sul loro congiunto, non farebbero altro che confermare un dubbio durato diversi lustri.
Inoltre, troppe le coincidenze quali l’etimologia del cognome dei due (Piras e Perón indicano in italiano il pero); il nome del cane di Perón era Canela, anche soprannome di un intimo amico di Giovanni Piras; la denominazione della località Puerta del Hierro in cui risiedeva il dittatore durante l’esilio molto simile a Janna de Herru dove i familiari del Piras possedevano un terreno; la scala “a bicocca”, non lascerebbero spazio a dubbi. Anche alcune date coinciderebbero: l’ 8 ottobre del 1895 era la data di nascita di Juan Perón ma anche il giorno in cui Giovanni Piras veniva cresimato. Come se non bastasse, Perón aveva deciso di indire una festa, ogni anno, il 26 di marzo, con balli, canti e cibi sardi per festeggiare la sardità e guarda caso la data coincideva con il giorno di compleanno di Giovanni Piras.
Ma quale sarebbe il motivo di tanta segretezza? Nel caso si avvalori la tesi di Piras-Perón, per intraprendere la carriera militare in Argentina, era necessario essere cittadini argentini secondo quanto sancito dalla Costiuzione del 1849. Questo giustificherebbe il fatto che nascondere un passato fosse diventata una necessità per evitare che gli antiperonisti potessero usare queste informazioni contro di lui.
Sembrerebbero solo coincidenze, ma i sostenitori del binomio Piras-Perón trovano conferma anche nella perizia grafologica basata su varie lettere scritte dai due, affidata a Giovanni Pirisino, il tecnico più quotato dell’epoca e il quale sostenne che la grafia di Giovanni Piras e quella di Perón erano della stessa persona pur appartenendo a periodi diversi e lontani tra loro. L’analisi grafologica ripetuta recentemente dal perito Mattia Sanna sostiene invece che le calligrafie messe a confronto non appartengono alla stessa persona confermando i sospetti di chi non ha mai creduto alla storia dell’emigrato sardo.
È comunque fuor di dubbio che nelle vene di Perón scorresse sangue sardo dato che suo nonno era sassarese e tanto era l’affetto che nutriva verso questo popolo che ogni anno destinava delle importanti somme di denaro alla “Società mutua di fratellanza sarda” sita in Argentina.