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Il sardo che inventò la Settimana Enigmistica

Sono convinto che circa la metà di quello che separa gli imprenditori di successo da quelli che non hanno successo 

sia la pura perseveranza.

 

(Steve Jobs)

La prima rivista enigmistica italiana, nonché la più diffusa, nasce nel 1932 dalla mente rivoluzionaria di Giorgio Sisini di Sorso, duca di Sant’Andrea.

L’idea fu concepita a Milano dopo che il giovane rampollo - figlio di uno dei fondatori del Rotary Club di Sassari - decise di avventurarsi nella grande città dove si innamorò della sua futura moglie. Fu proprio l’incontro con Ida, austriaca di nascita, a rappresentare per il sorsese un cambiamento radicale. Infatti, in Austria il giovane ingegnere ebbe modo di conoscere e appassionarsi ai giochi enigmistici, ancora sconosciuti in Italia, ma diventati un tormentone in tutta Europa.

A inventare il rompicapo, ancora oggi diffusissimo, fu nel 1902, un certo Arthur Wynne. Il gioco però divenne virale solamente undici anni dopo e la moda che partì dall'America, fu accompagnata dalle critiche più

catastrofiche come quelle del Times di Londra che presagiva, nella nuova moda americana, un’ostacolo alla comunicazione portando addirittura alla "distruzione di intere famiglie". Se ne raccomandava per questo un uso moderato!

L’idea di fondare una rivista enigmistica in Italia, ispirata al periodico austriaco Das Rätsel, diede a Giorgio Sisini la spinta necessaria per affrontare la disapprovazione del padre per le sue scelte sentimentali e quelle di vita.

Furono tanti i sacrifici che il giovane ingegnere dovette superare e spesso fu costretto a ricorrere al Monte di pietà per portare avanti la sua idea rivoluzionaria. Il successo però non tardò ad arrivare e, nel giro di poco tempo, il suo appartamento in affitto si trasformò nell’ufficio della redazione del giornale che lo vedrà come direttore per ben quarantun anni come, ancora oggi, ci viene ricordato nella stessa copertina della rivista.

Non solo parole crociate ma tanti giochi culturali, così la Settimana Enigmistica divenne un veicolo di acculturazione molto importante grazie al quale si potevano fissare almeno le nozioni di base e arrivò in un momento in cui l’analfabetismo in Italia era molto diffuso. Divenne un prodotto culturale così importante per i soldati che Sisini ottenne nientemeno che l’esonero dal servizio militare e la produzione della rivista non venne mai interrotta, per volontà del Regime, neanche durante la Guerra. L’unica eccezione fu il numero 607 che venne pubblicato il 4 settembre del 1943 anziché il 21 agosto. 

La mente di Giorgio Sisini era così attenta e accurata che sicuramente neanche la data di lancio del periodico - il 23/01/32 - fu frutto di un caso. Si tratta di una data palindroma, quindi leggibile sia da una parte che dall’altra, quasi a voler indicare le particolarità della rivista che da sempre la contraddistinguono: la cura quasi maniacale del suo stile, fedele solo a se stesso, l’alternanza, ogni settimana, del colore della scritta blu, verde  e rossa, la collocazione della foto di un personaggio femminile nei numeri dispari e di uno di maschile in quelli pari che ruota in senso orario col progredire delle settimane. Molti giochi mantengono la stessa pagina di collocazione da decenni e ognuno di essi è numerato seguendo il numero progressivo dal 1932, per la gioia dei collezionisti.

Non mancano nel periodico vignette umoristiche, rebus, enigmi, curiosità storiche e indovinelli legati alla cultura che sembrano avere come filo conduttore una raffinata ironia nelle definizioni.

Ancora oggi, la Settimana Enigmistica si differenzia dalle imitazioni presenti sul mercato per via dell’eleganza che ne caratterizza il linguaggio e l’attenzione alla cultura. Non si finanzia con la pubblicità ma con la semplice vendita.

La Direzione è stata affidata al nipote Baggi Sisini il quale ha cambiato il suo stile - seppur in maniera molto leggera - solo una volta, nel 1995

Ad ogni uscita la

Settimana Enigmistica

alterna la  foto di un personaggio famoso femminile a uno maschile

La Settimana Enigmistica nacque nel 1932 e da allora la rivista segue il numero progressivo...

Fonti:

G. ZichiSisini. Imprenditori di Sardegna, Edizioni Fiesta, Milano, 2013;

sorsoturismo.it

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