Sa Murra... una questione di velocità
“Il bambino che non gioca non è un bambino, ma l’adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che ha dentro di sé."
(Pablo Neruda)
Sa Murra - in lingua italiana Morra - è un antico gioco che si pratica ancora oggi in Sardegna.
L’obiettivo è quello di indovinare, rapidamente, la somma data dalle proprie dita e da quelle mostrate dagli avversari.
Sembra semplice, ma non lo è!
In realtà, il gioco si svolge in qualche frazione di secondo e mentre il pubblico meno esperto sta ancora contando il primo giro, gli abili giocatori sono già arrivati al quinto o al sesto turno.
Le sue origini vengono fatte risalire all’antico Egitto ed è ancora oggi un passatempo molto diffuso nel Mediterraneo nonostante ci siano alcune varianti a seconda della zona. In Sardegna, generalmente, si gioca due contro due. Gli sfidanti si alternano stabilendo precedentemente il punteggio da raggiungere: sedici punti se si tratta della partita o della rivincita e venti punti se si gioca "la bella". Il punto viene ottenuto ogni qualvolta viene gridata la somma esatta delle dita esposte (massimo dieci, una mano per ogni giocatore) ma se il totale viene indovinato da entrambi i giocatori il punto non viene assegnato a nessuno e si continua.
Nel caso in cui si pareggi, il punteggio viene azzerato e viene giocata una nuova partita fino al raggiungimento dei cinque punti.
Veder giocare a sa murra è un vero e proprio spettacolo in quanto il gioco - tutt’altro che semplice - regala allo spettatore un effetto sia acustico che visivo. Il suo ritmo cadenzato e le cifre urlate all’unisono dai giocatori, sembrano delle vere e proprie nenie che incantano lo spettatore. Al clamoroso effetto sonoro si accompagna l’elegante portamento dei giocatori - quasi sempre uomini - i quali nel lancio tendono le mani, quasi a volerle lanciare, con movimenti secchi, svelti e che molto spesso causano dei forti indolenzimenti al braccio.
I ritmi della voce e del movimento delle mani aumentano man mano che il gioco procede e ci vuole tanta concentrazione quanta destrezza - a detta di alcuni anche molta potenza verbale per sovrastare la voce dell’avversario.
Durante il Medioevo il gioco della morra fu proibito e in Italia - ancora oggi, secondo quanto recita l’articolo 110 del T.U.L.P.S. (Testo Unico per le leggi in materia di sicurezza) - rientra tra “i giochi d’azzardo” per cui formalmente non è consentito dalla legge. La causa di ciò risiede nel fatto che il gioco era oggetto di scommesse - solitamente veniva messo in palio del vino - ma l'impeto verbale e gestuale del gioco si prestava spesso e volentieri ad equivoci dai risvolti drammatici che sfociavano in risse e in casi più estremi, in lutti.
In altri paesi come Spagna, la Corsica, la Francia, l’Istria e altre regioni del Mar Mediterraneo il gioco è invece consentito.
Sembra contraddittorio e anacronistico oggi giorno pensare che la morra sia “illegale” e che viga ancora una vecchia legge risalente al periodo fascista datata 1931 (REGIO DECRETO 18 giugno 1931 n. 773 Approvazione del TU delle leggi di pubblica sicurezza. Gaz uff. 26 giugno 1931 n. 146), dato che la F.I.G.e S.T. (Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali) lo ha riconosciuto come sport ed il CONI come Disciplina Sportiva Associata con l’atto n°1005 del 24.7.98.
Diverse sono le iniziative che promuovono il gioco, la più importante il torneo regionale e internazionale promosso dall’associazione Po su jocu de sa murra “Roberto Mulas” nata nel 1998 a Urzulei, che ormai da tantissime edizioni vedono i due sedilesi Antonello Putzulu e Giampietro Manca ai primi posti del campionato regionale e sono considerati gli avversari più temuti dell’isola.
L’ambiente, storicamente maschile, ha finalmente aperto uno spiraglio di parità grazie a Maria Pala di Lula, un’abilissima giocatrice che nel 2011 ha addirittura sconfitto l’imbattibile Gavin 1.0 – robot progettato per giocare a sa murra – costruito da un team di studenti dell’Istituto Tecnico Giua di Cagliari.
Da gennaio del 2018 troviamo anche una versione APP del gioco "SaMurra", disponibile sia per iPhone che per Android, ideata da due ragazzi sardi: Davide Onida e Davide Mainas.
La APP è stata presentata ufficialmente al torneo mondiale di morra "Murramundo 2017" che si è tenuto in Catalonia lo scorso settembre e sta riscuotendo un notevole successo dati gli oltre 5.000 download e i centinaia di utenti attivi ogni giorno. Completamente gratuita è riuscita a creare una connessione tra le persone di tutto il mediterraneo affezionate a questo sport.