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Il Falco della Regina

Constituimus, ed ordinamus, chì alcun homini non deppiat bogari Astori,

nen Falconi dae niu, ed icussu, ch’illu hat a bogari,

siat tenudu su Curadori dessa Curadorìa,

de undi hat a esser s’homini, de tenillu, e battirillu a Nos,

a pena de pagari su Curadori liras chimbi.

 

(Carta de logu, LXXXVII – Eleonora d’Arborea) 

Il Falco della Regina (Falco eleonorae) è un rapace elegante, lungo una quarantina di centimetri e si presenta in due diverse colorazioni, nella più comune possiede un colore rossastro nel petto mentre più raramente ha un colore scuro.

 

Nidifica in diverse aree del Mediterraneo e predilige isolotti con falesie spoglie e prive di cavità.

Per gli amanti del birdwatching e della fotografia naturalistica è possibile avvistare il rapace presso l’Isola di San Pietro che ogni anno, dopo l’inverno, gode della presenza di un centinaio di coppie provenienti dal Madagascar. Il rapace, una delle specie più rare ed importanti, ogni estate ci delizia di uno spettacolo dato dalle performance acrobatiche e dal vociare del volatile, osservabile anche a dall’Oasi LIPU di Carloforte o anche nel Golfo di Orosei dove nel 2002 sono stati censiti 205 nidi. 

 

Si tratta di un uccello migratore i cui viaggi arrivano fino a dieci mila chilometri di distanza. Monogamo, durante l’atto del corteggiamento, la copula e la riproduzione, ama rimanere nei pressi del nido. Il volo nuziale è alternato dalla simulazione di un attacco in picchiata e dagli improvvisi atterraggi accompagnati dal suo verso caratteristico kek-kek-kek. I legami con il partner durano fino alla scomparsa di uno dei due.

 

Generalmente si ciba di insetti, ma durante il periodo della riproduzione cambia completamente abitudini alimentari contraddistinguendosi per la sua tecnica di “caccia al volo” per cui si ciba di altri volatili. Posizionandosi contro vento, riesce a rimanere immobile senza muovere le ali. Questo metodo gli permette di non dare troppo nell’occhio tanto da riuscire a trarre in inganno le sue prede che, spinte dalla forza dei venti, gli vanno direttamente sul becco che il falco deve solo aprire per portare a casa il bottino!

 

Il suo nome scientifico è Falco eleonorae che gli venne attribuito da Alberto Lamarmora in omaggio alla reggente sarda Eleonora d’Arborea che nel XIV, all’interno della Carta de logu, inserì un articolo che ne tutelava la specie vietandone sia la caccia che il prelievo dei nidiacei. Curiosamente in italiano viene chiamato “Falco della Regina”, mentre nelle altre lingue il rapace viene identificato con il nome proprio della Giudicessa Eleonora (Halcón de Eleonor in spagnolo, Faucon d'Éléonore in francese, Eleonora's Falcon in inglese, Eleonorenfalke in tedesco).

È un uccello monogamo... 

Si possono osservare in varie parti della Sardegna, dalla costa est a quella ovest...

Fonti:

falconeria.com

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