IL Grifone - Su Antuzu
Beato se’, grifon, che non discindi
col becco d’esto legno dolce al gusto,
poscia che mal si torce il ventre quindi...
(Dante Alighieri – Paradiso, XXXII vs. 43 -45)
Il Grifone (Gyps fulvus) è un rapace raro caratterizzato da una testa piccola di colore bianco, una coda corta e un’apertura alare che arriva fino a quasi tre metri. Il grande fascino suscitato dall’avvoltoio è il disegno a “V” che forma quando è in volo marcato dal gioco di colori delle ali e del petto.
In Sardegna sono 125 gli esemplari censiti nel 2014 che vengono tutelati, insieme al resto della fauna selvatica dell’isola, dalla Legge Regionale n.23 del 29 luglio 1998.
In passato, la Sardegna vantava una forte presenza di avvoltoi grifoni ridottasi drasticamente negli anni ottanta per una serie di fattori tra i quali l'uso di sostanze velenose, da parte dell’uomo, per eliminare i predatori delle greggi (tra cui le volpi), la moda, diffusa all’epoca, dell’imbalsamazione e l'abbandono della pastorizia errante che ha privato il rapace delle carcasse che ogni tanto trovava nelle terre sarde. L’avvoltoio infatti si alimenta solo di carogne ed è per questo che con il tempo si è guadagnato il nome di “spazzino”. Identifica la fonte di cibo anche a grandi distanze perché possiede un ottimo olfatto ed è capace di percorrere lunghe distanze.
Il periodo del corteggiamento e dell’accoppiamento avviene tra dicembre e gennaio e in questo periodo il grifone ci delizia di spettacolari acrobazie che rappresentano un vero gioiello per gli amanti del birdwatching e degli appassionati della fotografia naturalistica. Per poterlo osservare è però necessario affidarsi a guide esperte che conoscono i percorsi nascosti per arrivare nei punti giusti. La deposizione, di un unico uovo, invece si può osservare tra febbraio e marzo, mentre la covata dura una cinquantina di giorni e ha termine non appena il piccolo è un po’ più grande anche se fino a luglio/agosto non abbandona il suo nido. Si tratta di animali monogami che vivono dai trenta ai quaranta anni.
La Sardegna può vantare l’unica colonia autoctona d’Italia composta da una decina di coppie che si trova tra Alghero e Bosa in una falesia chiamata, non a caso, “Costa dei Grifoni”. Tra il 1987 e il 1989 sono stati inoltre reinseriti ben 36 grifoni nel Monte Ferru di Cuglieri, provenienti dalla Spagna e dalla Francia, grazie al Progetto Restocking siglato dalla Regione Sardegna e dalla L.I.P.U. Due organismi molto importanti in Sardegna che insieme all’Ente Foreste tutela l’avifauna sarda. Recentemente questi tre organi, insieme all’Università di Sassari e al Comune di Alghero hanno aderito al Progetto Life. Sotto le ali del grifone in cui si prevede la costruzione di una trentina di carnai nelle zone SIC e ZPS per salvaguardare la specie.
Il grifone, insieme ad altre specie autoctone quali l’asinello albino, il cervo sardo, le testuggini, etc., si può ammirare anche all’interno del Parco di Porto Conte in un’area di chiamata “Arca di Noè” percorribile sia con un trekking che con la Mountain Bike e dove si potrà godere di panorami mozzafiato.
In Sardegna sono stati censiti 125 esemplari di grifone e sono tutelati dalla Legge Regionale n.23 del 29 luglio 1998.
Fonti:
Cetti Francesco, Storia naturale di Sardegna, Ilisso, Nuoro, 2000
laltrabosa.com
lipu.it
sardegnaforeste.it