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Un motore di ricerca made in Sardinia

Una ricerca comincia sempre con la Fortuna del Principiante.

E finisce sempre con la Prova del Conquistatore.

 

(Paulo Coelho - L'alchimista)

Si chiama Istella, che in lingua sarda vuol dire stella, ed è il primo motore di ricerca made in Sardinia.

 

Nato sotto il segno dei pesci, il 19 marzo del 2013, il nuovo motore di ricerca è stato realizzato dal patron di Tiscali, Renato Soru insieme ai fondatori del motore Arianna e in collaborazione con l'Università degli Studi di Pisa e il CNR.

Il nuovo strumento di ricerca, che porta il marchio sardo, non si definisce un antigoogliano, ma si pone come alternativa interessante a chi vuole tutelare maggiormente la propria privacy. Infatti, se da un lato il nuovo strumento si avvale del contributo degli utenti che possono caricare i propri contenuti rendendoli fruibili a tutti, dall’altro lato non tiene traccia degli indirizzi IP di chi esegue la ricerca né tiene memoria dei frequentatori del motore, quindi non permette di “suggerire” le pagine a seconda del profilo dell’utente. Inoltre, a differenza dell’algoritmo usato da Google, Istella permette di indicizzare le pagine non in base alla loro popolarità (quindi sul maggior numero di visite ottenute dalla pagina) ma in base alla qualità dei contenuti. Per il momento ha al suo attivo oltre 3 milioni di domini, 3 miliardi di pagine e 180 terabyte di dati.

 

Un mix tra Google, Wikipedia, Pinterest ed altri grandi colossi che in aggiunta permette di registrarsi, caricare foto, video, file, documenti, seguire dei contenuti, cercare amici e addirittura visionare delle mappe, di vari periodi storici, fornite dalla società italiana Blom. 

 

Istella oggi rappresenta un importante prodotto collocato in un settore (quello della ricerca web) che ogni anno fattura, solo in Italia, due miliardi di euro all’anno.

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