top of page
Lo strano caso della Plastwood

Guardare un bambino rende evidente che lo sviluppo della sua mente

passa attraverso i suoi movimenti.

 

(Maria Montessori)

Quanti di voi sanno che l'ideatore del conosciutissimo gioco Geomag è sardo?

Il famoso passatempo - che consente di creare innumerevoli figure costruite con barre magnetiche - è stato concepito dalla mente di Edoardo Tusacciu di Calangianus.

Fu brevettato quando ancora lavorava presso il sugherificio familiare nel 1999. Edoardo - spirito da artista - venne inizialmente preso in giro per la sua impresa un po’ bizzarra, riuscendo però col tempo a trascinare nella sua idea tutta la sua famiglia. Il prodotto divenne un successo mondiale e il sugherificio Fratelli Tusacciu si convertì ben presto nella società Plastwood s.r.l. insediandosi nel Toy Building di New York e divenendo tra le prime dieci aziende italiane produttrici di giocattoli.

Nel giro di pochi anni il fatturato della piccola azienda crebbe a dismisura, registrando nel 2003 un giro d'affari di  venti milioni di euro e portando Calangianus ai primi posti nazionali nel calcolo del PIL pro capite.

 

Il grande successo portò sul mercato numerose imitazioni del gioco, molte delle quali non a norma. Una di queste, nel 2005, costò la vita a un bambino americano, che ne ingerì un pezzo. L'episodio fece perdere credibilità anche al gioco originale. Improvvisamente le normative negli States vietarono la vendita di Geomag facendo perdere così alla Plastwood il suo mercato principale. Qualche anno dopo, in seguito a una crisi durata diversi anni, la società dovette chiudere i battenti e i centocinquanta dipendenti persero il lavoro.

 

Nonostante la crisi, la società ha continuato a ottenere diversi riconoscimenti, tra cui “Giocattolo dell’anno” alla fiera di Mosca nel 2010, e a lanciare nuovi prodotti nel mercato di Norimberga, Slovenia e nel resto d’Europa, facendo rinascere la nuova Plastwood Italia s.r.l. dalle ceneri della vecchia Plastwood.

 

Oggi l’azienda, a conduzione familiare, è pronta a rilanciare nuove linee del gioco e ha ripreso i contatti con più di trenta paesi. La ripresa è ancora lunga, ma chi crede nei sogni di solito non si sbaglia.

bottom of page