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Sa die de sa Sardigna": tutta colpa di Napoleone Bonaparte?

Procurad'e moderare,
Barones, sa tirannia,
Chi si no, pro vida mia,
Torrades a pe' in terra!
Declarada e' già sa gherra
Contra de sa prepotenzia,
e cominza' sa passienzia
In su pobulu a mancare.

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(Francesco Ignazio Mannu - 1793)

Il 28 aprile del 1993, su iniziativa del cantautore Piero Marras, venne istituita dalla Regione Autonoma della Sardegna (con Legge Regionale n.44) la festività Sa die de sa Sardigna che ogni anno rinnova l'appuntamento con un fitto cartellone di eventi per ricordare la grande sommossa popolare del 28 aprile del 1794.

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I moti popolari che ebbero luogo durante quella giornata, riguardarono tutta l'isola, e fu solo la conseguenza di un malcontento generale vissuto sia dalla popolazione sarda - che veniva continuamente umiliata e sbeffeggiata dai reggenti Piemontesi - che dalla classe aristocratica locale che non vedeva riconosciuto il loro diritto di ricoprire alte cariche

nell'organizzazione politica sabauda a cui erano assoggettati e che riguardava comunque la vita sarda. A questo, si aggiunse la profonda delusione nei confronti di un Regno Sabaudo da cui i Sardi erano stati completamente estromessi nonostante avessero manifestato una totale fedeltà all'unione sardo – piemontese dimostrata dalla resistenza contro i continui attacchi francesi subiti dal Regno l'anno precedente.

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Furono forse gli attacchi francesi a risvegliare le coscienze dei Sardi...

Tra il gennaio e il febbraio del 1793 la Repubblica Francese iniziò ad attaccare l'isola da diversi fronti senza però ottenere grandi risultati. Si ricorda con grande soddisfazione la clamorosa sconfitta di un giovane, ma ancora inesperto, Napoleone Bonaparte il quale sbarcò nell'Arcipelago di La Maddalena - in Sardegna - il 23 febbraio del 1793 pensando di creare una base da cui minacciare gli Stati Italiani. Non fece i conti però con una agguerrita Marina del Regno di Sardegna che lo sconfisse senza troppi problemi. La disfatta costò al futuro Imperatore di Francia il ripudio dalla Corsica - sua terra natale - mentre fece guadagnare al maddalenino Domenico Millelire - che capeggiò la flotta sarda -

la Medaglia d'oro al valor militare per aver ripreso al nemico l'isola di santo stefano e per la valorosa difesa dell'isola di la maddalena contro gli attacchi della squadra navale della repubblica francese.

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Dopo che la minaccia transalpina fu completamente scongiurata si costituì una delegazione degli Stamenti, di sei membri, che portava al Re Vittorio Amedeo III di Savoia la richiesta di assegnare a esponenti Sardi degli incarichi amministrativi. Il Re però rimandando di mese in mese tale incontro e non facendo fede alle promesse fatte tempo addietro - anzi cercando di far reprimere ogni tentativo di democrazia – ottenne come risultato una maggior tensione degli animi che si scatenò dopo l'arresto degli Avvocati Vincenzo Cabras ed Efisio Pintor accusati di attività sovversiva.

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Fu la goccia che fece traboccare il vaso e che accese la rivolta popolare passata alla storia con il nome di “Vespri sardi” e più popolarmente come Sa die de s'acciappa (“il giorno della cattura” riferita evidentemente ai burocrati Piemontesi). I Sardi stanchi ormai di soprusi, umiliazioni e profondamente delusi per l'irriconoscenza dei Piemontesi, decisero di cacciarli dall'isola. Stimolati dall'allora Assessore della Reale Udienza Giovanni Maria Angioy, la folla sarda prese d'assalto il quartiere di Castello a Cagliari riuscendo a disarmare i soldati sabaudi e dirigendosi verso la sede del potere per catturare il Viceré Vincenzo Balbiano e i suoi funzionari.

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Un curioso aneddoto ricorda come i piemontesi cercarono di confondersi tra la folla inferocita ma per scovare i nemici, i Sardi esortavano i sospettati a dire la parola “cixiri” (cece) appartenente alla variante del Sardo – Campidanese, difficile da pronunciare per via del fonema “x” ma che permetteva di scovare rapidamente il nemico. Ne furono catturati più di cinquecento insieme al Viceré e furono accompagnati al porto con derisioni e sberleffi da parte della folla e successivamente fatt imbarcare e rispediti al mittente!

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Fu proprio durante questa giornata che venne cantato per la prima volta il componimento Su patriota sardu a sos feudatarios (conosciuto da tutti per l'incipit Procurad 'e moderare) del nobile Francesco Ignazio Mannu, composto l'anno precedente durante i moti rivoluzionari antifeudali.

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Purtroppo la giornata fu solo una piccola conquista che non fece vincere l'intera guerra. Per placare gli animi il Re Sabaudo tornò alla carica con un astuto stratagemma che ottenne come conseguenza la spaccatura della protesta sarda: Vittorio Amedeo III nominò due sardi (Gavino Paliaccio e Girolamo Pitzolo) per rivestire le più alte cariche istituzionali i quali una volta al potere diedero inizio a una repressione peggiore di quella precedente anche se i due, ritenuti traditori, furono trucidati l'anno dopo...

Napoleone Bonaparte, sbarcò nell'Arcipelago de La Maddalena il 1973 con l'intento di creare una base per sconfiggere il Regno Piemontese. Non fece però i conti con un'agguerrita flotta sarda che lo sconfisse...

 Molti sono i murales che ricordano in Sardegna questa vittoriosa giornata....

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