top of page
Cogas

Solo perché non ci credete non vuol dire che non sia vero...


(Katherine Howe)

 

Secondo la credenza popolare sarda, la Coga, conosciuta anche come Sùrbile o Stria, era una donna che si trasformava di notte in una strega e vampirizzava i neonati non ancora battezzati.

 

Era Coga chi nasceva la notte di Natale, a mezzanotte, oppure se si trattava della settima figlia femmina. La si rappresentava come una donna brutta, con i capelli arruffati e le unghie lunghe. Era facile individuarla perché possedeva una coda o una croce pelosa sulla schiena. Per meglio intrufolarsi nelle case assumeva le sembianze di una mosca o di un gatto nero. Si calava dal caminetto dove, dopo aver succhiato il sangue del piccolo, lo deponeva nella cenere calda di cui andava ghiotta.

​

Tanti erano i rimedi per allontanarla.

A seconda dell’usanza del paese, davanti all’uscio di casa si collocava un treppiede capovolto, un pugno di grano o d’orzo, una falce dentata o foglie di issopo. Oggetti per cui la strega perdesse del tempo a conteggiarne i componenti perché adorava contare ma non sapeva andare oltre il numero sette. Per evitare che entrasse dalla toppa, prima di andare a dormire, si era soliti chiuderla con della cera vergine.

 

Nella leggenda popolare le Cogas  sono originarie del paese di Villacidro conosciuto anche come Sa bidda de is cogas (il paese delle streghe), poco vicino si trova la chiesa titolata a San Sisinnio a cui ci si rivolgeva per proteggersi da queste streghe.

 

E non poteva che essere villacidrese l’artista che, nel 2013, ha realizzato il cortometraggio Cogas. Si tratta di Michela Anedda che, dopo aver frequentato un master a Edimburgo, decise di dar vita a un’animazione che accostasse la tradizione popolare sarda al fantasy dei film horror. La storia ha come protagonista una vecchia Coga costretta a succhiare il sangue dei neonati per poter sopravvivere, ma non sarà tanto facile la sua impresa. Il filmato, della durata di dieci minuti, è arrivatonel 2015 al secondo posto al Figari Film Festival. E’ stato realizzato con la tecnica dello stop motion ed ha richiesto, per la sua realizzazione circa sedici mesi. Sceneggiatura, regia ma anche pupazzi, vestiti e oggetti provengono dalle mani di Michela Anedda che è riuscita a realizzare il corto grazie al crowdfunding.

Dal cinema alla letteratura dove la Coga diventa la protagonista del romanzo "Il cuore selvatico del ginepro" scritto da Vanessa Roggeri di Cagliari. Il libro, edito da Garzanti, è disponibile anche in versione e-book e narra la storia di una bambina la cui colpa è quella di essere la settima figlia...

 

Sempre alle Cogas è ispirata la marca del distillato Mirto Cogas ideato dal marchio I Nuragici che hanno adottato l’azzeccatissimo slogan "Lasciati stregare dal mirto Cogas". La casa produttrice di liquori ha una vastissima offerta di liquori aromatizzati con i sapori della Sardegna, contenuti in elegantissime confezioni che possono essere delle ottime idee regalo. Per i più sciccosi ed esigenti, I Nuragici propongono idee regalo con confezioni in sughero sardo da donare a qualcuno di speciale. Tra i liquori non poteva mancare il filu ‘e ferru. Ed ora non ci resta che fare un brindisi alle Cogas!

E alle Cogas è stata ispirata la marca di un distillato, il Mirto Cogas ideato dal marchio I Nuragici che hanno adottato l’azzeccatissimo slogan “Lasciati stregare dal mirto Cogas”. E allora, un brindisi alle cogas! 

Fonti:

Dolores TurchiLo sciamanesimo in Sardegna, Roma, Newton Compton Editori, 2001

lanuovasardegna.gelocal.it

youtube.com/watch?v=G66QMyZsI_w

youtube.com/watch?v=imU33PsLAis

bottom of page