Guglielmo Marconi e l’esperimento fatto in Sardegna!
“Li hai sentiti parlare di genio, vero, Degna?
Ma il genio non esiste. Il genio, se proprio vuoi chiamarlo così, è soltanto la capacità dell’applicazione continua al proprio lavoro. Nient’altro.”
(Guglielmo Marconi)
Non tutti sanno che Guglielmo Marconi – da molti ritenuto il padre della radio - effettuò un importante
esperimento in Sardegna e precisamente a Capo Figari.
Correva l’anno 1932 e il Premio Nobel per la Fisica aveva 58 anni.
Cercò di mettere in comunicazione due punti da lui prestabiliti posti a lunga distanza, prima dal suo inseparabile “yacht degli esperimenti” Elettra che radiotelegraficamente e radiotelefonicamente cercava di raggiungere - attraverso onde ultracorte – Rocca di Papa nel Lazio. Il segnale si mostrava evanescente e non chiaro tanto che Marconi
decise di trasferire la sua attrezzatura nel Vecchio Semaforo di Capo Figari – posto a 344 metri di altezza. Fu proprio dal promontorio di Golfo Aranci che il fisico riuscì a collaudare la sua grande scoperta che permetteva di mettere in contatto due stazioni poste a ben duecentosettanta chilometri di distanza e questa volta usando le onde ultracorte (57 centimetri).
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Fu con grande compiacenza che Guglielmo Marconi telegrafò l’11 agosto del 1932 al marchese Luigi Solari annunciando: “Sono lieto di comunicarle che ieri, per mezzo di apparecchi a onde ultracorte di piccola potenza, utilizzanti onde di cinquantasette centimetri e forniti di riflettori portatili, abbiamo potuto comunicare chiaramente tanto radiotelegraficamente quanto radiotelefonicamente da Rocca di Papa a Capo Figari, in Sardegna, attraverso una distanza di duecentosettanta chilometri […]”
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Una bella soddisfazione dunque per Guglielmo Marconi ma anche per tutta la terra sarda che poco più di un decennio dopo, nel 1943, ha dato i natali a “Radio Sardegna”, la Prima Radio libera d’Italia – nata a Bortigali - e la prima ad aver annunciato al mondo la fine della Seconda guerra mondiale.
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La stessa fortuna non si può dire invece del vecchio Semaforo di Capo Figari che - qualche decennio dopo l’esperimento - cadde completamente in disuso per via delle apparecchiature più sofisticate utilizzate a bordo delle nuove navi che non necessitavano più l’ausilio delle stazioni semaforiche. La stazione di Golfo Aranci fu infatti usata come torre di vedetta durante l’ultima guerra per poi essere abbandonato poco a poco e preso d’assalto dai vandali e – ancora oggi – nonostante la presenza di innumerevoli turisti che avvallano il valore storico del luogo l’”edificio marconiano” sta letteralmente cadendo a pezzi.
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Capo Figari insieme all’isola di Figarolo è considerato Sito di importanza comunitaria (SIC) per via degli spettacolari tesori naturalistici che custodisce e che si possono scoprire a piedi o in bicicletta. Inoltre, in questa zona SIC è possibile ammirare uno dei tanti fari della Sardegna costruito nel 1800 e posto a 186 metri sul livello del mare. Per raggiungere il promontorio è necessario un trekking di circa cinque chilometri bello non solo per scoprire le risorse naturali presenti nella zona ma anche per godere di paesaggi mozzafiato che propone il luogo.