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La Piramide di Monte d'Accoddi

Ogni anno la rosa rifiorisce,

ma in che anno vedrai ricostruire una piramide?

 

(Charles Robert Maturin)

Conosciuta come “la ziggurat del Mediterraneo” è in realtà la piramide più antica del mondo.

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Unica in Europa, si tratta di una costruzione tronco-piramidale e risale al 4.200 – 3.950 a.C., anteriore, di ben cinquecento anni, alla ziggurat di Anu (Mesopotamia), datata 3.500 a.C., che molti studiosi continuano a ritenere la “piramide più anziana del pianeta”.

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La costruzione sarda è lunga ben settantanove metri e ha un’altezza di quasi cinque metri.

È composta da una rampa “dolce” di calcare che si estende per ben quarantun metri la quale permette l’accesso alla piramide collocata in alto - larga trentasette metri - che ospita un altare sacro. Quello che oggi possiamo apprezzare è però il rimaneggiamento, avvenuto nel 3.300 a.C., di una vecchia struttura – più piccola ma molto simile a quella attuale – inglobata nella nuova costruzione e che comprende il “tempio rosso” così chiamato per via del colore ocra per pitturare le pareti interne ed esterne del tempio.

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Non è del tutto chiaro a cosa servisse. Probabilmente un luogo religioso dedicato alla Grande Madre, dato che si trova all’interno di un’area sacra che comprendeva diversi monumenti preistorici tra cui domus de janas, dolmen, menhir, un vilaggio nuragico e numerosi nuraghi, collocati a poche centinaia di metri l’uno dall’altro e ancora oggi visibili. Qualcuno azzarda anche l’ipotesi dell’altare sacrificale per via della presenza di una tavola dolmenica su cui sono presenti sette fori, forse creati per legare le vittime sacrificali.

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Nonostante gli interrogativi suscitati dai seimila reperti di varie epoce ritrovati nell’area archeologica, e il suo posizionamento a sud, la piramide di Monte d’Akkoddi è comunque unica nel suo genere. Molti studiosi dissentono dal considerarla affine alla ziggurat mesopotamica perché presenta sostanziali differenze rispetto a questa sia per la differente tecnica costruttiva che per il materiale utilizzato. Sono invece sorprendenti le similitudini con le piramidi americane, costruite millenni dopo, che ripropongono la rampa dolce, la costruzione in pietra, il sacello e soprattutto una curiosa pietra sferica con delle coppelle trovata sia all’ingresso est della piramide sarda ma anche nelle costruzioni presenti in Honduras, Messico e Guatemala.

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L’imponente monumento fu scoperto grazie agli scavi archeologici del 1952 voluti fortemente dal Ministro della Pubblica Istruzione Antonio Segni - divenuto dieci anni dopo Presidente della Repubblica - il quale, notando l’insolita collina presente in una zona pianeggiante, sostenne fin dall’inizio che si trattava di un tumulo simile a quelli dell’Etruria e non le rovine di un nuraghe come avevano invece sempre affermato gli archeologi del tempo.

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 Si trova in un'area sacra che include menhir, tombe ipogeiche a domus de janas e nuraghi. 

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Fonti:

Contu Ercole, L’altare preistorico di Monte d’Accoddi, Carlo Delfino editore, Roma, 2000

Scintu Danilo, L’architettura dell’arcano, PTM Editrice, Mogoro, 2012

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