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Tavolara. Il regno più piccolo del mondo

 

Seconda stella a destra, questo è il cammino

e poi dritto, fino al mattino

poi la strada la trovi da te

 porta all'isola che non c'è.

 

(Edoardo Bennato - L'isola che non c'è)

Considerata un vero e proprio gioello marino, Tavolara è una piccolissima isola che si trova a nord – est della Sardegna e si estende per circa sei chilometri di lunghezza e uno di larghezza. Una parte del territorio è proprietà privata mentre due terzi dell’isola appartengono alla Nato. L’unica parte visitabile è la lingua di sabbia chiamata Spalmatore di Terra in cui si trovano due spiagge mozzafiato, qualche casa e due ristoranti. Il mese consigliato per visitarla è luglio, il periodo in cui

viene proposto il Festival cinematografico “Una notte in Italia” convertitosi ormai in un appuntamento di richiamo nazionale che ogni anno vede come protagoniste vere e proprie eccellenze dell’ambiente cinematografico. A far da scenario a questo importante evento, che si rinnova ormai dal 1991, sono i 565 metri di altezza dell’isola che il maxi-schermo lascia volutamente alle spalle, il cielo stellato e il prepotente profumo di elicriso che inebria lo spettatore.

 

La forma dell’isola, che evoca l’immagine di una balena arenata nel mare, è singolare quanto la nomea che possiede di essere il regno più piccolo del mondo. Nonostante, di fatto, lo Stato Italiano non riconosca la legittimità del regno, Tavolara vanta un passato di ricorsi che per secoli sono stati al centro della lotta per l’indipendenza iniziata nel lontano 1806 da Giuseppe Bertoleoni.

 

Il genovese fu il primo a stabilirsi sull’isola con la sua famiglia dopo aver cercato a lungo un posto su cui approdare. Erano gli unici abitanti del luogo e vissero di ciò che la terra gli offriva. Fu Polo, figlio del capostipite, a richiedere, alla Casa Reale dei Savoia, il riconoscimento della sovranità dell’isola. I continui solleciti inviati alla famiglia reale suscitarono tantissima curiosità nel Re Carlo Alberto di Savoia che, nel 1836, in occasione di una battuta di caccia nei pressi dell’isola, decise di conoscere di persona l’autore di quella peculiare richiesta. Si presentò a Polo come “Re di Sardegna” il quale echeggiò esclamando "Ed io sono il re di Tavolara!". Tra i due nacque subito una simpatia che portò Carlo Alberto a soggiornare per un breve periodo presso la casa dei Bartoleoni. Fu proprio in quei giorni che Polo ebbe modo di parlare al re sabaudo degli altri abitanti dell’isola: le capre dai denti d’oro che del metallo prezioso non possedevano niente se non il colore della dentatura dovuto all’alimentazione delle foglie di alcune piante che crescono sull’isola. Il re però ne rimase talmente affascinato che ne volle alcuni esemplari da portarsi via.

 

Dopo qualche vicenda il Re Carlo Alberto avrebbe inviato una pergamena alla Prefettura di Sassari con cui si riconosceva la cessione del feudo ai Bertoleoni e di cui rimane traccia solo nella testimonianza verbale della famiglia. Secondo il documento albertino i titoli onorifici conferiti agli eredi sarebbero stati quelli di "principi e principesse del mare". A testimoniare questa lunga discendenza di reali è il piccolo cimitero di famiglia che troviamo sull’isola e le cui lapidi vantano con orgoglio la titolatura reale.

 

La storia dei regnanti isolani fu talmente chiassosa all’epoca che arrivò alle orecchie della regina Vittoria d’Inghilterra la quale, alla fine dell’Ottocento, mandò i suoi fotografi personali per ritrarre la famiglia dei sovrani tavolaresi. A quanto pare, è possibile vedere ancora oggi la foto della famiglia Bertoleoni nel museo di Buckingham Palace all’interno della collezione dei ritratti delle famiglie reali di tutto il mondo. Sotto la loro foto, la dicitura “La famiglia reale di Tavolara, nel golfo di Terranova Pausania, il più piccolo regno del mondo” che gli offre un ulteriore, seppur vano, riconoscimento. Ancora oggi, i discendenti chiedono al Governo italiano che gli venga riconosciuta la sovranità dell’isola ma il piccolo regno continua ad essere solo una frazione di Olbia.

 

Attualmente Tavolara fa parte dell’AMP (Area Marina Protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo) e dal 2004 è gestita e monitorata dal Consorzio di Gestione dell’Area Marina Protetta che con una concessione trentennale (delibera regionale n. 5/17 del 11 Febbraio 2014) provvede alla tutela di circa quindicimila ettari di mare e quaranta chilometri di territorio costiero.

 

Il patrimonio dell’area marina include una spettacolare varietà floristica - composta da circa 750 specie apprezzabili per bellezza e rarità - e un ricco assortimento faunistico impreziosito dalla presenza di uno degli animali più rari al mondo: il Podarcis tiliguerta ranzii, conosciuta anche come la lucertola blu. 10.000 sono i turisti che ogni anno frequentano i vari centri diving e praticano il birdwatching  arricchito dalla presenza di rare specie presenti nella zona tra cui una coppia di aquile reali che nidifica nell’area protetta.

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Tavolara è famosa anche per la Grotta del Papa - così chiamata per la forma della guglia che ricorda un pontefice con la tiara sul capo - che custodisce ancora oggi le tracce di una delle più antiche popolazioni sarde visibili sulle pareti che raffigurano forme umane stilizzate. E' proprio in questa grotta che l'uomo del Neolitico Medio praticava il culto delle acque ed è sempre qui che si sono trovati i resti del Prolagus sardo, una specie estinta e che in passato si credevano essere "topi giganti".

La foto della famiglia Bartoleoni si trova oggi esposta al Museo di Buckingham Palace all'interno della collezione delle famiglie reali di tutto il mondo...

Fonti:

amptavolara.com

regione.sardegna.it

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