Tancas, il gioco di società che valorizza la Sardegna
“Tancas serradas a muru
Fattas a s'afferra afferra
Si su chelu fit in terra
L'aiant serradu puru”
(Melchiorre Murenu)
Giunto alla sua seconda edizione, Tancas è il gioco di società che promuove la Sardegna.
Giocando a Tancas ci immergiamo nel territorio sardo percorrendo città, paesi ed esplorando vari monumenti della Sardegna. A far da corredo al gioco, le carte Amistade e Chentus concas, chentu berritas che ci regalano scorci della vita sarda (murra, cumbidu, gosos, etc.), perle di saggezza popolare, aneddoti dell’Isola ma anche rimandi storici come i versi a cui dobbiamo il suo nome, sottotitolato dagli autori con i versi attribuiti al macomerese Melchiorre Murenu:
“Tancas serradas a muru
Fattas a s'afferra afferra
Si su chelu fit in terra
L'aiant serradu puru”
Il passaggio, contenuto nella poesia Tancas serradas a muru, fotografa il momento più doloroso della storia della Sardegna: il periodo dei Savoia che radicarono nell’Isola il concetto di proprietà privata attraverso l’Editto delle chiudende, emanato nel 1820. Con tale decreto, si poneva fine alla secolare tradizione dell’uso comune delle terre da parte dei sardi. Infatti, i vasti terreni che fino a quel momento appartenevano all’intera comunità - e vedevano l’alternarsi dei pastori e degli agricoltori - furono privatizzati dall’oggi al domani: "terreni chiusi con muro (si riferisce ai muretti a secco), fatte all’arraffa arraffa, se il cielo fosse stato in terra, avrebbero recintato pure quello".
I rimandi alla storia della Sardegna in Tancas sono tanti e non manca la valorizzazione dei monumenti: se la propria pedina dovesse capitare in una casella del tabellone contenente l’area archeologica di Tamuli (Macomer) si devono versare 100 francos, se si capita nella Domus de Janas di Sorradile se ne devono versare 50. Chi riesce a completare il giro del tabellone e quindi a ripassare dalla “casella del via” (del nuraghe Nuraxi di Barumini) ha diritto al ritiro di 200 francos! La casella più fortunata è però il Pozzo Sacro di Santa Cristina (Paulilatino) che dà il diritto di riscuotere tutte le somme versate precedentemente dai giocatori che hanno contribuito alla tutela dei monumenti.
Obiettivo principale del gioco sarà quello di essere il possidente più ricco della Sardegna attraverso l’acquisto di proprietà terriere, attività (tra queste la ben nota Sardex), investimenti in case, cantine, terrazzi, garage e piscine ma grazie anche alle riscossioni di affitti nel caso in cui l’avversario dovesse malauguratamente capitare nel territorio di cui si possiede la proprietà.
Nel tabellone, molte caselle corrispondono ai centri principali della Sardegna (tra di esse non passa inosservata la spiaggia dei cagliaritani, il Poetto) – ma le più fortunate possiedono un aiuto che permette di accorciare il percorso dietro pagamento di 10 francos accedendo dalla Strada Statale 131 o prendendo il Trenino Verde.
Il gioco è adatto a grandi e piccini e si possono passare ore con Tancas basta scegliere la modalità fin dall’inizio: la partita breve di sessanta minuti o la lunga di novanta!
L’originalità del gioco da tavolo è anche data dalla cura nel dettaglio. Non è, per esempio, casuale la scelta dell'uso del franco come moneta a discapito dell’euro o della lira infatti, nonostante le differenti denominazioni delle varie monete e banconote susseguitesi con le varie dominazioni della Sardegna, il termine francos - derivante dal franco francese – continua a riferirsi, in lingua sarda, alla moneta
corrente.
Due caselle di riguardo sono anche dedicate ai due grandi orgogli sportivi dell’isola: la società di basket Dinamo e la squadra calcistica Cagliari. E che dire della scelta delle pedine? Animali e simboli di fortuna in legno!
L’ironia sarda non manca del gioco: lancia i dadi il giocatore che vive da più tempo in Sardegna, probabilmente il più anziano, e attenzione a sfidare la sorte! Infatti, se lanciando i dadi la prima volta si ottiene un numero doppio si ha diritto ad avanzare con le caselle e a rilanciare i dadi ma se si sfida troppo la fortuna si può ritorcere contro: ottenendo con il lancio dei dadi lo stesso numero ci si deve spostare sulle Domus de Janas di Sorradile e bisogna versare 50 francos nel Pozzo di Santa Cristina. Nessun diritto in questo caso a riscuotere i 200 francos del completamento del giro!
Vietato contare sulla generosità dei sardi!
Nessuno strappo alla regola ai giocatori che passano sul nostro territorio, anche se stanno per fallire. Come tutti, devono pagare il passaggio e se non hanno soldi che li chiedano alla banca o vendano i loro terreni oppure dichiarano il fallimento e fuori dal gioco! D’altro canto, il proverbio, contenuto anche nelle carte del gioco ci mette in guardia: Dai sa die chi prestas has unu inimigu de pius (dal giorno in cui presti hai un nemico in più).
Vince chi, trascorsi i sessanta o i novanta minuti, ha accumulato più patrimonio. Se si decide invece di bypassare la regola del minutaggio, the winner is … l’unico giocatore che non fallisce!
Nato dalla mente di Simone Riggio e tradotto in immagini dalle mani esperte dell’illustratore Dino Sechi entrambi di Santu Lussurgiu, il boardgame sardo è stato prodotto dalla casa editrice Demoelà di Genova che punta alla valorizzazione dei territori attraverso il gioco.
Tancas è stato presentato per la prima volta il 22 settembre del 2018 al “Montiferru Play”. La prima edizione del gioco ha registrato il “tutto esaurito” in sole tre settimane. Non meno fortunata la seconda pubblicazione, l’anno successivo, che ha visto la vendita di tutte le scorte durante il periodo di Natale. Ora si attende la terza edizione la cui uscita è prevista per settembre-ottobre che ci delizierà di una novità!
Ma c’è di più – e gli appassionati di giochi ne sono a conoscenza – i due lussurgesi l’anno scorso, si sono cimentati in una nuova avventura ludica: “Spuntino” un altro gioco da tavolo distribuito in 2000 scatole quasi del tutto esaurite.
Il nome del gioco
è ispirato ai versi di Melchiorre Murenu il poeta che fotografò
il periodo più critico della
storia della Sardegna
Il gioco valorizza le bellezze della Sardegna e. tra le altre finalità, incentiva la tutela
dei beni sardi...
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